Perché conviene affittare a studenti universitari?

Studenti universitari, perché affittare a loro?

In una città universitaria come Milano è comune trovare costantemente studenti a caccia di alloggi per il loro anno scolastico.

Chi come fuori sede o chi per semplice comodità, sono sempre alla ricerca di  camere o appartamenti in cui poter soggiornare il tempo necessario fra studio, lezioni e, perché no, anche un po’ di movida meneghina.

Per questo lo Stato ha deciso di fornire vantaggi sia per il locatore che per il conduttore, disciplinando il contratto in maniera tale che sia favorevole in entrambi i casi. 

Quindi quale contratto bisogna usare? Quali sono le tassazioni? E soprattutto perché conviene?

Contratto di affitto per Studenti: Come funziona?

Si tratta di un contratto di natura transitoria dove il locatore (il proprietario) permette a uno o più conduttori (i nostri studenti universitari) di alloggiare nella sua abitazione.

N.B. Il Conduttore sarà sì lo studente ma il contratto può essere firmato anche da uno o entrambi i genitori, in modo da avere maggiori garanzie.

Quali sono i requisiti?

  • lo studente dovrà avere la residenza in un comune diverso rispetto a quello in cui si prende in locazione un immobile (i dettagli devono essere inseriti all’interno del contratto);
  • il comune dove è ubicato l’immobile deve coincidere con quello in cui è presente l’università a cui lo studente è iscritto o lo studente dovrà risiedere in uno dei comuni limitrofi.

All’interno del contratto sarà necessario che siano presenti i seguenti elementi:

  • le generalità del locatore e del/dei conduttori;
  • l’ubicazione dell’immobile;
  • l’importo del canone;
  • la durata del contratto;
  • come verrà effettuato il pagamento del canone;

E ora la fatidica domanda… perché conviene?

Il contratto stipulato è quello di affitto transitorio a canone concordato che permette di accedere a delle agevolazioni fiscali e avvalersi della cedolare secca con aliquota al 10%.

Per il proprietario gli altri vantaggi sono:

  • il reddito imponibile che è ridotto del 30%;
  • l’aliquota IMU che è ridotta del 75%.

Per gli studenti fuori sede poi è possibile accedere a delle agevolazioni fiscali. 

Per quanto riguarda la durata, il contratto di affitto di questo tipo permette di vincolare l’immobile per periodi minori, mentre lo studente si vincola solo per il periodo di studio.

Tasse e regole per il contratto di locazione per studenti

Il canone di locazione sarà stabilito in base a dei criteri come la collocazione geografica dell’immobile, la durata del contratto d’affitto e altre potenziali clausole  quali arredo, classe energetica, ecc…

Il pagamento del canone di locazione può avvenire in contanti o in qualsiasi modo le parti preferiscano.

La ripartizione delle spese segue il principio dell’affitto ordinario. Il conduttore dovrà sostenere le spese di carattere ordinario (utenze, manutenzione ordinaria), mentre il locatore dovrà sostenere tutte quelle spese che hanno carattere straordinario come il rifacimento di impianti o di parti dell’abitazione. 

Le parti possono accordarsi anche a livello contrattuale su come procedere alla suddivisione delle spese.

Registrazione del contratto di affitto per studenti universitari

contratti di locazione di durata superiore a 30 giorni devono essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate. Il contratto deve essere redatto tramite un modello previsto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

A partire dalla stipula del contratto, il proprietario dell’abitazione avrà 30 giorni per registrare il contratto e sarà necessario:

  • essere in possesso di due copie del contratto;
  • sostenere il pagamento di una marca da bollo con importo pari a 16€ per ogni 4 pagine del contratto;
  • effettuare il pagamento dell’imposta di registro con aliquota pari al 2% del canone di locazione annuo.

Durata del contratto e sublocazione

Lo studente universitario non ha di certo bisogno di soggiornare per un così lungo periodo, e il contratto può essere rinnovato di anno in anno, a discrezione del proprietario. 

Può avere durata minima di sei mesi e durare fino ad un massimo di 3 anni (tempistiche previste dalla legge).

Il locatore può stipulare un contratto che tenga conto di queste due durate.

Se il proprietario dell’abitazione decidesse di stabilire una clausola per allungare o diminuire le durate rispetto a quanto stabilito per legge, il contratto sarebbe considerato nullo.

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