Come arredare la tua camera a prezzi convenienti

Una delle cose che più si apprezzano delle nostre camere è la possibilità di poterle personalizzare in base ai propri gusti. Andare ad abitare in un appartamento condiviso non significa dover vivere in un anonimo spazio, anche se è per la durata di pochi mesi.

Sicuramente le regole sono da seguire, ma qualche arredo in più non possono di certo snaturare e stravolgere l’appartamento stesso, ed è anche da considerare il fatto che non si è soli e bisogna rispettare i gusti di tutti quanti.

Arredare la propria camera in base ai propri gusti è la parte divertente dell’andare a vivere in un appartamento condiviso. Se la camera è doppia e va divisa, possiamo immaginare una separazione netta alla “Mercoledì” con la sua compagna di stanza, l’importante è che ognuno sia nella propria comfort zone nel suo angolino conquistato.

Rispettare i coinquilini significa rispettare i loro gusti, ma non rinunciare ai tuoi. Come sempre, la chiave è il compromesso!

Uno dei primi step che si fanno è quello dei cosiddetti “soprammobili”, oggetti piccoli o di medie dimensioni che non interferiscono con la struttura dell’appartamento ma regalano comunque una sensazione di casa propria.

La seconda questione che viene subito in mente allo studente fuori-sede è quella economica: esistono oggetti di design davvero belli, ma sopratutto costosi. Bisogna quindi anche qui lasciar perdere? Assolutamente no!

Se vuoi arredare la tua camera e hai un budget limitato, non ti devi preoccupare perché ci sono tante soluzioni economiche e noi siamo qui per elencartele, così che si possa arredare la propria camera al meglio.

Rinnovare gli ambienti senza spendere un capitale è possibile?

  • il primo consiglio è quello di cercare e di non accontentarsi dei primi risultati. Scova online i prezzi migliori oppure nei negozi meno conosciuti o, ancora meglio, i mercatini delle pulci che regalano sempre delle meraviglie imperdibili a prezzi unici.

  • Perlustra il web: internet ti dà l’opportunità di spaziare e allargare i tuoi confini per riuscire a trovare davvero quello che stai cercando per il tuo appartamento in affitto. Puoi navigare sui siti dei negozi, come Ikea, sul famoso markeplace Amazon o anche quello di Facebook, oppure provare con siti come eBay, Subito e Kijiji, dove trovi arredamento di seconda mano

  • i social media danno sempre delle linee guida su come rendere confortevole il proprio spazio, Pinterest e instagram sono i primi in questo settore. Non farti spaventare dagli oggetti di design costosi, a volte serve semplicemente una linea guida per sceglie lo stile che più ci piace.

  • Scegli mobili multiuso: per ottimizzare spazi ristretti e le uscite dal portafogli è meglio optare per soluzioni che possono essere adoperati per più di una cosa sola.

Partendo da queste considerazioni puoi trovare come arredare la tua stanza con accessori e oggetti di design che renderanno speciale il tuo ambiente privato. A volte basta davvero poco per creare un’atmosfera armoniosa.
Ma ora andiamo più nel dettaglio e vediamo delle idee concrete con cui dare un nuovo aspetto agli ambienti.

Le previsioni di Nomisma fino al 2025 sulle compravendite e i prezzi delle case

Gli anni dopo la pandemia hanno visto un’espansione del mercato immobiliare fuori dalle previsioni, ma che, a conti fatti, era favorita dalla voglia di migliorare la condizione abitativa, dalla presenza maggiore di risparmi nelle casse delle famiglie italiane e dal costo del credito molto esiguo che ha favorito il mercato dei mutui. Questa situazione tuttavia si è modificata, quindi lo scenario futuro, secondo Luca Dondi, Ad di Nomisma, è destinato a interrompersi.

Stando alle previsioni del centro studi pertanto, se il 2022 si è chiuso con 784 mila compravendite, il 2023 si chiuderà con 670 mila (in calo del 14,6 per cento), il 2024 con 643 mila e il 2025 con 669 mila. La situazione di calo nelle compravendite è divenuta evidente già negli ultimi mesi del 2022, che hanno visto un calo del 2,1 per cento nelle compravendite, e in particolare sul mercato di Milano, negativo da due trimestri.

A creare uno scenario sfavorevole non è tanto la recessione, che secondo l’economista di Nomisma Lucio Poma  doveva esserci e non c’è stata, né i costi energetici, che sono scesi notevolmente anche “grazie” al riscaldamento globale. La causa va cercata nell’inflazione, su cui la politica monetaria restrittiva non sta avendo effetto perché non sta intervenendo in quanto interviene non sulla sua componente strutturale, che è rimasta stabile se non in aumento, ma su quella volatile. Situazione, questa, che non è compensata dall’adeguamento salariale e dal conseguente sostegno al potere d’acquisto.

Prezzi immobiliari, andamento e previsioni

Quanto ai prezzi immobiliari, secondo Nomisma i valori sono ancora in positivo ma tendono alla stabilità.  Se in valori nominali nei prezzi delle abitazioni il 2023 vedrà un +1 per cento (a fronte di un +3,1 per cento nel 2022), in realtà questo si tradurrà in un calo del 4,8 per cento se corretto per l’inflazione. Idem per gli anni successivi, quando in valori nominali si vedrà un aumento dello 0,2 per cento e dello 0,5 per cento nel 2024 e 2025, che corretto per l’inflazione si tradurrà rispettivamente in un -2,5 e -1,4 per cento.

Oltre all’inflazione un altro elemento determinante per la dinamica dei prezzi è la scarsa offerta di case nuove, che sono l’espressione dell’aumento del prezzo delle materie prime sul mercato immobiliare; questo significa che la dinamica dei prezzi immobiliari non rifletterà in pieno l’inflazione.

Mercato delle locazioni, previsioni 2023-2025

A fronte del rallentamento delle compravendite, secondo Nomisma, si registrerà invece una crescita nel mercato delle locazioni, spinto dalla ripresa di affitti studenteschi e turistici dopo la pandemia. Alla domanda stabile di lungo periodo, inoltre, si aggiunge quella temporaneamente impossibilitata ad accedere alla proprietà. Ne deriva, quindi, “una pressione rialzista sui canoni di entità maggiore a quella della dinamica dei prezzi”.

Nel 2022 si è visto un aumento del 3,6 per cento nei canoni delle abitazioni (aumento nominale del 2 per cento), con il settore non residenziale a cavallo della parità. Restano stabili i rendimenti,  che si attestano in media al 5,5% nel residenziale. Considerando i tempi medi per affittare un’abitazione, questi si attestano a 1,5 mesi, mentre i rendimenti lordi da locazione sono nell’ordine del 5,5%.

Gap salariale e mercato dei mutui nel 2023

Il gap tra salari e inflazione, stando ai calcoli di Nomisma, a fine 2022 era del -9,6 per cento e non si ridurrà nel 2023, causando maggiori difficoltà nel rimborsare i mutui da parte degli italiani e peggiorando il clima di fiducia e le conseguenti intenzioni di acquisto.

Le famiglie italiane, infatti, secondo il rapporto Nomisma sono ancora fortemente dipendenti dal mutuo per acquistare casa, con solo un 17 per cento delle famiglie italiane che non considera un acquisto con mutuo. Tuttavia, le richieste di mutuo sono scese in quanto le famiglie si percepiscono più fragili economicamente e, di conseguenza, si accostano più raramente agli istituti di credito, sapendo che potrebbero ricevere con più probabilità un rifiuto.

Situazione, questa, che trova riscontro nell’inasprimento delle condizioni di concessione di credito da parte delle banche. Le quali, nonostante il calo di crediti in sofferenza, soprattutto in sofferenza grave, non ritengono di dover abbandonare la via della prudenza a causa delle politiche monetarie e dei conseguenti aumenti dei tassi di interesse, che potrebbero nel lungo periodo portare ad un aumento delle insolvenze.

Dopo un 2022 caratterizzato da una sostanziale stabilità delle erogazioni (+1%), associata a una marcata diminuzione di surroghe e sostituzioni (-70%), Nomisma prevede quindi per il 2023 una diminuzione a due cifre, sia dei nuovi mutui (-18% annuo) sia delle surroghe e sostituzioni (-47%).

Sentiment degli agenti immobiliari per il 2023

Infine, il rapporto Nomisma ha analizzato il sentiment degli agenti immobiliari per il mercato nel 2023 nelle principali città italiane secondo vari aspetti. Ecco quali.

Sbilanciamento tra domanda e offerta affitto e acquisto

Emerge un generale sbilanciamento tra domanda e offerta di abitazioni, che si fa più pronunciato per quanto riguarda il mercato delle locazioni. Se infatti per le compravendite il gap si dipana tra un aumento nella domanda di acquisto di circa il 20 per cento e un’offerta in calo del 30 per cento, per la locazione si parla di una domanda di affitto in aumento dell’80 per cento a fronte di una offerta in calo del 60 per cento.

Dinamiche di domanda e offerta

Tra le dinamiche di domanda e offerta di casa che si stanno verificando, glia genti individuano l’uscita di fasce di domanda dal mercato (69 per cento), la riduzione del budget di spesa (87 per cento), e lo spostamento verso la locazione (60 per cento). Lato offerta, il 72 per cento degli agenti riscontra revisioni al ribasso dei prezzi richiesti.

Identikit del locatario

Il profilo del locatario, secondo gli agenti, è giovane (lavoratore in mobilità, giovani coppie, famiglie monogenitoriali, studenti, single), mentre sono in calo le famiglie che si trasferiscono da altro comune. Le preferenze abitative vanno ancora ad abitazioni nuove o ristrutturate, vicine a trasporti pubblici e a servizi quali scuole, sanità ecc.

Motivazioni all’acquisto di casa

La domanda di acquisto casa, secondo gli agenti, è legata soprattutto a investimento (14 per cento), sostituzione (29 per cento) e soprattutto prima abitazione (45 per cento). Crolla del 28 per cento l’acquisto delle case vacanza e cala del 6 per cento l’acquisto di una casa per un familiare.

Provenienza della domanda di acquisto casa

Chi acquista casa, secondo gli agenti, proviene soprattutto dai comuni capoluogo e cerca una casa in altra zona dello stesso comune (25 per cento) oppure risiede in un comune dell’hinterland e desidera abitare nel capoluogo (23 per cento). Frena l’esodo dai capoluoghi verso la provincia, con un calo dell’1 per cento in questo tipo di domanda abitativa.

Un viaggio nei quartieri di Milano – parte due

Noi di UniMilano abbiamo deciso di far conoscere meglio la nostra amata città ai nostri cari inquilini. Quale miglior modo se non una pratica guida suddivisa per quartieri? 

Milano è tante cose, sicuramente la capitale italiana della moda e della finanza italiana, la città per eccellenza del design Internazionale, la città per antonomasia dell’aperitivo.

Allora non perdiamo tempo, allacciamo le cinture e andiamo alla scoperta di questa città e dei suoi quartieri più rappresentativi dove potrai vivere la tua esperienza milanese.

Oggi vi presentiamo Porta Romana e Porta Venezia

 

Porta Romana

Il quartiere di Porta Romana si colloca a Sud-Est del centro di Milano e prende il proprio nome dall’arco di Porta Romana, la più importante porta di accesso a Milano, da cui partiva la strada per l’antica Roma.

L’area di Porta Romana, nel corso degli anni, si è guadagnata la nomea di quartiere residenziale per eccellenza di Milano, cuore pulsante della vita di giovani studenti e lavoratori che qui operano, grazie soprattutto alla presenza della prestigiosa Università Bocconi, centro d’eccellenza Internazionale per la formazione manageriale.

La presenza dell’Università Bocconi con il suo recente Campus universitario, sempre più modernamente inserito nel tessuto urbano della città, fa da volano ad una intensa vita universitaria e sociale che rende Porta Romana un quartiere giovanile, vivace e marcatamente internazionale.

Non è un caso che l’inglese sia la lingua più parlata tra tutti gli studenti dei cinque continenti che giornalmente fanno jogging al Parco Ravizza sempre sorridenti e indaffarati.

Questo quartiere è anche uno dei migliori “Food district” della città con un’altissima concentrazione di Wine bar, trattorie regionali e ristoranti etnici e un vivace mercato settimanale. Ma a Porta Romana si può ancora sentire il sapore della “Vecchia Milano” degustando un caffè in uno dei bar storici o visitando luoghi e monumenti intrisi di storia meneghina.

Porta Romana è anche uno dei più importanti laboratori europei per le arti visive contemporanee grazie a “Fondazione Prada”, Istituzione unica in città, nata nel 1993, con mostre e iniziative dedicate all’arte contemporanea internazionale.

Milano guarda al futuro e in quest’ottica, Porta Romana sarà uno snodo centrale, in occasione delle prossime Olimpiadi invernali “Milano-Cortina” del 2026, grazie al Progetto “Parco Romana” che ospiterà il Villaggio Olimpico, progetto ambizioso che unirà anche la “Fondazione Prada” a Porta Romana attraverso un vasto parco.

E quando lo stress quotidiano prende il sopravvento lasciatevi “coccolare” nelle famose terme in città di QC Terme Milano” vicino all’arco di Porta Romana o nei vicini Bagni Misteriosi che d’estate offrono una meravigliosa piscina scoperta dove gustare aperitivi serali.

Porta Venezia

Quando si parla del quartiere di Porta Venezia non è semplice contenere tutti gli aggettivi per rappresentarlo al meglio; borghese, colto, multietnico, fluido, queer, vegano, sicuramente “inclusivo”. Tutto ciò lo si percepisce passeggiando per le sue strade, non è difficile infatti rendersi conto della serena convivenza e integrazione tra la comunità del Corno d’Africa “habesha” e le “sciure” milanesi, la presenza dei locali gay friendly e gli imperdibili ristoranti etnici presenti in zona.

Tra i primi quaranta quartieri più cool del mondo

L’atmosfera, la cultura, le piccole librerie, gli ampi dehors dei bar che accolgono i clienti durante gli aperitivi al tramonto, la varietà della gastronomia e il modo di vivere la notte del quartiere contribuiscono alla creazione dello “spirito di comunità” che caratterizza il quartiere. Non è un caso che, in piena pandemia, nel 2020, questo quartiere si sia guadagnato un posto tra i primi quaranta quartieri più cool del mondo secondo la rivista specializzata inglese “Time Out”.

La comunità Habesha del corno d’africa in Porta Venezia

Proprio in questo quartiere vive stabilmente una ricca ed energica comunità “Habesha” originaria del corno d’Africa, la comunità eritrea ed etiope stabilitasi a Milano a partire dalla prima metà degli Anni ’70. C’è un’area infatti, nel quartiere, compresa tra Viale Tunisia e Corso Buenos Aires (la via dello Shopping) che è arrivata a meritarsi il nomignolo di Asmarina, traendo il proprio nome dalla capitale dell’Eritrea, Asmara. La migliore testimonianza della comunità habesha in città è Love, un piccolo club gestito da una famiglia etiope molto frequentato tra i giovani, in cui si ascolta e si balla musica hip hop contemporanea e le serate sono spesso animate da DJ underground emergenti.

Porta Venezia fulcro LGBTQ+ della città

Il Rainbow District ti accoglie già a partire dall’enorme bandiera arcobaleno che riveste tutte le pareti della metropolitana. Porta Venezia è infatti il punto di riferimento culturale artistico della comunità LGBTQ+ di Milano. A giugno, mese del Pride, fra le strade di Porta Venezia si svolgono una serie di eventi ed incontri per celebrare l’orgoglio omosessuale e Piazza Bellintani diventa “Pride Square”.

Tra i locali più iconici troviamo lo storico bar Mono o il frequentatissimo Leccomilano, famoso per i suoi aperitivi tra i più buoni di tutta la città o il Memà Cafè dove potrai testare cocktail e cibo dai profumi siciliani.

L’eccellenza architettonica del quartiere nel cuore Liberty della città

Porta Venezia è anche il quartiere per eccellenza della “Belle Epoque” Milanese, depositaria dello stile architettonico più caratteristico dei primi del Novecento con i suoi straordinari edifici. Tra i più rappresentativi palazzi Liberty troviamo Casa Galimberti con la sua facciata ricoperta da piastrelle raffiguranti figure maschili e femminili in un trionfo di rami, foglie e fiori, Casa Guazzoni le cui decorazioni sono ottenute utilizzando cemento e ferro presenti nei balconi e nella facciata del palazzo. Stupendo anche Palazzo Castiglioni e l’Albergo Diurno Venezia, la struttura sotterranea, attualmente bene FAI, un bagno diurno che forniva, alla “Milano Bene” dell’epoca, una serie di servizi di lusso (terme, parrucchiere, studio fotografico, lavanderia) in un ambiente dove regnava lo sfarzo con mobilio di pregio, mosaici, statue e fontane.

Infine, una menzione va alla famosa Villa Necchi Campiglio-Bene FAI, residenza simbolo dell’epoca, oggi parte del circuito delle quattro Case Museo di Milano. La Villa, immersa in un grande giardino con piscina e campo da tennis nel cuore di Milano, è custode di capolavori d’arte dell’epoca, antesignana del Design di cui Milano è diventata Capitale nel mondo. La residenza conserva gran parte degli arredi originali ed è arricchita da una grande collezione d’arte, prodotto di opere di grandi artisti del ‘900.

Un viaggio nei quartieri di Milano – parte uno

Noi di UniMilano abbiamo deciso di far conoscere meglio la nostra amata città ai nostri cari inquilini. Quale miglior modo se non una pratica guida suddivisa per quartieri? 

Milano è tante cose, sicuramente la capitale italiana della moda e della finanza italiana, la città per eccellenza del design Internazionale, la città per antonomasia dell’aperitivo.

Allora non perdiamo tempo, allacciamo le cinture e andiamo alla scoperta di questa città e dei suoi quartieri più rappresentativi dove potrai vivere la tua esperienza milanese.

I primi che vi presentiamo sono Paolo Sarpi e Isola!

 

Isola

Può un quartiere essere rivoluzionato, dalla testa ai piedi, in meno di cinquant’anni? La risposta è affermativa e la dimostrazione fattuale di tutto questo è il quartiere Isola. Quest’area trae il proprio nome dal fatto che è “isolata” dai binari della ferrovia dal resto della città.

Oltre ad essere isolata dai binari, il quartiere in passato si è anche “costruito” un proprio isolamento, che gli ha permesso di avere una forte identità, fatta di un passato industriale e artigianale.

Oggi invece Isola è parte di uno splendido contrasto con le nuove architetture green e avveniristiche dell’adiacente quartiere di Porta Nuova. Quest’area è stato oggetto di una profonda riqualificazione avviata dai primi anni 2000 ed è figlia dell’Urbanistica “Tattica” che ha visto piazze arricchite da tavoli, panchine, fioriere, la nascita di aree pedonali che ha reso il quartiere più accogliente, vivibile ed esteticamente molto piacevole e frizzante.

In questo percorso di cambiamento radicale, il contributo degli abitanti della zona ha avuto un peso specifico importante. I residenti, i giovani creativi hanno abbracciato il progetto diventando protagonisti del cambiamento del quartiere, che è ora diventato un “melting-pot” fatto di bar, caffè, associazioni, mercati ma conserva ancora la sua anima di quartiere.

Il Bosco Verticale

Proprio ai margini del quartiere Isola, sorge uno dei capolavori architettonici del secolo, il Bosco Verticale, un complesso pluripremiato progettato e realizzato dal prestigioso “Studio Boeri” nel 2014. Ciò che rende questa costruzione unica è la presenza di più di duemila specie di arbusti e alberi con una ragione chiara, incrementare la biodiversità vegetale, le piante che cambiano colore seguendo il ritmo della natura. Questo ambizioso progetto di “riforestazione metropolitana” rappresenta la concreta dimostrazione che Milano procede spedita verso la sostenibilità, l’innovazione e la biodiversità.

Via Paolo Sarpi

Quando si parla di Via Paolo Sarpi, il pensiero vola immediatamente alla Chinatown milanese, la seconda più grande in Europa dopo Parigi, situata nella zona nord-ovest della città. Via Sarpi è la principale arteria pedonale del quartiere e la più lunga della città (circa 1 Km.)

La nascita della Chinatown del capoluogo lombardo ha origine negli anni ’20 del Novecento con le prime emigrazioni di numerosi cinesi dalla regione dello Zhejiang. Nel quartiere, i primi emigranti erano dediti alla lavorazione della seta, arricchendo quindi la varietà produttiva del luogo, noto sino a quel momento come borgh di scigulatt (borgo dei produttori di cipolle o borgo degli ortolani), la zona era ancora rurale con numerose cascine con produzione di frutta, ortaggi e verdura.

Quest’area ha una lunga storia di integrazione, infatti tra le tradizionali case di ringhiera e grandi edifici ottocenteschi, con cortili e laboratori, la Chinatown milanese è perfettamente inserita nella vita e nella cultura della città pur custodendo i colori, i profumi e i negozi tipicamente orientali che donano ulteriore fascino a questo quartiere della “Vecchia Milano”.

Via Sarpi, tra il 2010 e il 2011, è stata interessata da un profondo intervento di riqualificazione urbana, che ha portato all’introduzione della pavimentazione stradale, rendendola un’elegante strada pedonale, arricchita da aiuole ed alberi.

Tutto ciò l’ha portata a diventare la Street Food etnica per eccellenza di Milano, in una successione sorprendente di gusti e tendenze attraverso la presenza di un brulicare di locali, che richiamano giornalmente milanesi e turisti stranieri, attratti dalla vivacità del luogo e dai numerosi posti dove acquistare cibo e mangiarlo mentre si passeggia e tutto ciò rappresenta un’indubbia conferma dell’internazionalizzazione del capoluogo lombardo

Per essere “Goliardici” si ha la sensazione che in Paolo Sarpi, sia stata data carta bianca a uno “scienziato pazzo” del cibo di poter mangiare tutto ciò che si vuole.

Sebbene la comunità cinese resti l’anima portante di questa zona, negli ultimi anni la vivacità di un quartiere popolare e molto centrale al tempo stesso ha attirato l’attenzione di molti nuovi abitanti, soprattutto giovani portando a diventare la Chinatown milanese uno dei quartieri più di tendenza nel cuore della città.

 

Il Cimitero Monumentale

Tra i luoghi da non perdere, in quest’area di Milano, non vi può sfuggire uno straordinario museo all’aperto, rappresentato dal Cimitero Monumentale, un luogo maestoso per le sue dimensioni (250 mila metri quadrati) e per l’arte scultorea del Novecento contenuta.

Commette un errore imperdonabile chi pensa che questo cimitero sia un luogo lugubre, si rivela infatti come uno spazio piacevole da visitare, che invita al ricordo di chi ci ha preceduti e ricco di dettagli artistici interessanti che ne fanno un’oasi di cultura, pace e riflessione.

Campus o Sharing flat?

I dilemmi di uno studente che si sta avvicinando al mondo universitario possono essere tanti.
Soprattutto se la tua università è lontana e sei costretto a trasferirti in una delle big city universitarie.

Uno fra tanti è: Meglio il campus universitario oppure un appartamento condiviso con altri giovani studenti?

Noi di UniMilano siamo qui per aiutarti nelle tue scelte affinché tu ti possa godere sia il percorso di studi che l’esperienza da fuorisede.
Analizziamo insieme i punti di forza e di debolezze di un campus universitario e di un appartamento condiviso.

Campus Universitario

  • Sicurezza: scegliere un Campus universitario significa scegliere una struttura controllata. Solitamente si ha il personale alla reception e tutti gli ingressi sono monitorati. Inoltre, per qualsiasi problema, i punti di riferimento sono i Building Manager che ti possono aiutare.
  • Servizi: Un Campus comprende diversi servizi oltre alla solita camera – le aule studio, sale riunioni e alcune anche le biblioteche. I Campus più d’elite (spesso delle università private) hanno anche palestre per allenarsi con piccoli attrezzi e altre aree relax come bar e punti ristoro. Molte hanno anche una lavanderia interna.
  • Comunità: il campus ti fa sentire parte di una comunità e ti permette una crescita personale che va oltre al mero percorso di studio.
  • Regole: Se è un problema seguire le regole, allora i campus non fanno per te. Si tratta di un luogo condiviso con molteplici persone, e per rendere il tutto più fruibile sono necessarie regole ferree quali coprifuoco, orari di rientro, rispetto del silenzio o limitata accoglienza di parenti e amici.
  • Distrazioni: Un Campus è un ambiente esclusivo e può dare l’impressione di essere in vacanza con gli amici facendoci perdere la concentrazione sul motivo principale per cui sei lì. Attenzione alle proprie priorità.

Appartamento condiviso

  • Maturazione personale: Ci vuole sicuramente una certa maturità nella gestione del proprio appartamento. Tenere pulito il luogo in cui si vive, accorgersi se qualcosa non va, condividere il proprio spazio con altre persone. Un occasione per mettersi alla prova!
  • Privacy: non è una grande comunità universitaria, ma sarai tu e i tuoi pochi inquilini. Gli orari delle lezioni spesso sono diverse e non mancano mai occasioni per avere i propri momenti di solitudine.
  • Indipendenza: Non ci sono orari di rientro serali, ma ci sono le regole condominiali che sono il semplice quieto vivere civile, e quindi non particolari restrizioni. Non avrai poi limiti nell’invitare amici o parenti a stare da te.
  • Amicizie: anche condividere un appartamento con poche persone ti fa sentire parte di qualcosa: qui abbiamo stipulato delle semplici regole per mettere a proprio agio tutti quanti. Anche un piccolo appartamento è una piccola comunità e vivere in serenità e con la propria indipendenza è un esperienza formativa e indimenticabile.
  • Costi: a meno che non si ottengano borse di studi, i campus sono spesso molto costosi rispetto ad un appartamento. Inoltre, tutte le spese sono divise per il numero di inquilini!

Se un appartamento condiviso può fare al caso tuo, noi di UniMilano offriamo una vasta scelta che ricopre tutte le zone universitarie della città, con inquilini selezionati e appartamenti perfettamente collegati con tutte le strutture.

Scegliere sul nostro sito è facile, basta fare una ricerca per zone o università a questa pagina e in automatico ti verranno mostrate le strutture che fanno al caso tuo!

Contattaci compilando il form o chiamandoci per fissare subito un appuntamento!

5 consigli su come essere l’inquilino perfetto

Uno dei mantra dello studente fuori sede per risparmiare in una grande metropoli come Milano è: “Appartamento condiviso”.

Quale modo migliore per abbattere i frenetici prezzi che bisogna sostenere in città.

Tra affitti, rincari bollette, abbonamenti metropolitani e aperitivi con i compagni di corso, il modo migliore per risparmiare sull’alloggio è condividere tutte le spese con altri studenti.

Il cameratismo universitario è anche questo: dividere il canone internet per Netflix. Un altro pro è quello di vivere una delle esperienze più belle che si possano fare; ricordi indelebili da raccontare a qualche cena.

Ma certo, i momenti che non si vogliono ricordare ci saranno eccome, e ci sono pagine social che ne hanno fatto un vanto sui disagi che può comportare un coinquilino.

Noi di UniMilano siamo qui per lasciare delle linee guida affinché TU non sia quel coinquilino che si vuole sbatter fuori.

5 consigli su come non essere l'inquilino detesabile

Non ci sono molte occasioni per fare delle buone prime impressioni e nel caso sia tu la persona che deve accogliere i nuovi inquilini, è bene partire col piede giusto.

Pulire l’appartamento

Potrebbe sembrare scontato, ma nemmeno così tanto. Essendo Milano una città universitaria in cui gli studenti si concentrano da nord a sud e dall’estero, è bene ricordare che la pulizia dell’ambiente è uso comune di qualsiasi paese nel mondo. Non si è mai sentito di qualcuno che si è lamentato per essere stato accolto in un appartamento che profuma e le cui stoviglie sono pulite. Dare quindi il benvenuto al nuovo o ai nuovi inquilini con l’aroma del profumatore d’ambiente preferito è una buona partenza.

In generale, un ottimo modo per andare d’accordo, è cercare di tenere l’appartamento sempre in ordine e pulito, tutti dovranno contribuire per non creare malumori.

Leccornie di benvenuto

Non si pretende di certo un pasto alla “Cortesie per gli ospiti”, anche perché sfido qualsiasi studente fuori sede ad avere il giusto corredo di posate che possano soddisfare Csaba, ma un semplice gesto di benvenuto e un’occasione per rompere il ghiaccio.

Organizzarsi per mangiare insieme fuori o fargli trovare delle stuzzicherie per un aperitivo casereccio (gli aperitivi sono il punto forte dei Milanesi, chiamati amichevolmente “ape”) è un buon modo per conoscere il nuovo o i nuovi arrivati, così che si possa legare.

Si è sempre simpatici a stomaco pieno.

Chat di gruppo

L’uomo è un animale sociale e far parte di un gruppo è un istinto primordiale, soprattutto se si è scelto di andare a vivere in un appartamento condiviso. Creare una chat gruppo su qualsiasi app di messaggistica è un ottimo modo per far nascere del cameratismo fin da subito.

E anche per testare il livello di umorismo, perché si sa che non verrà usata solo per le comunicazioni importanti.

Giochi da tavolo

Anche il più burbero degli studenti, quando non è in sessione d’esame, cede alla maggioranza quando si decide di passare una serata in casa davanti a pedine e carte. Dai giochi più semplici a quelli di ruolo, dedicarsi ad attività ludiche aiuta a creare un ambiente piacevole e stimolante.

La sana competizione potrebbe unire i coinquilini. Quale modo migliore per passare il tempo in quelle serate piovose e umide di città, o perché no, in quelle afose estive.

Gite in città

Milano non è solo studio e divertimento, ma anche attrazioni e luoghi storici.

Un modo divertente per legare è quello di programmare una gita a piedi per tutta Milano, dove si possono raggiungere luoghi strani e pittoreschi, ma anche culturali.

Vi invitiamo quindi, per questo punto, a seguire la nostra guida, dove elenchiamo i luoghi più strani da vedere qui a Milano. Come l’edificio completamente nero o la walk of fame meneghina.

Attività in città

In generale, organizzare anche semplicemente una serata insieme, aiuta a smorzare le tensioni.

Noi di Milano consigliamo sempre di “fare ape” e poi, perché no, sviluppare la serata in una cena e poi in un locale. Conoscere gli inquilini al di fuori delle proprie quattro mura fa abbassare la guardia e può far emergere lati che non pensavamo esistessero. 

Il consiglio primo, però, è quello di essere aperti. Siamo tutti diversi, con background differenti e differenze culturali (persino tra paesini vicini), con differenti bisogni e diversi sogni nel cassetto.

Siamo estroversi e siamo introversi, siamo espansivi e timidi, non bisogna mai pretendere che siano tutti uguali a noi e cercare di mettersi nei panni del prossimo.

Da entrambe le fazioni, sia che si è veterani delle house sharing e del coliving sia che si è novizi, le parole chiave sono “Apertura mentale”.

I migliori quartieri per gli studenti fuori sede

Per gli studente che non vivono in una grande città, dover cercare un alloggio in una metropoli come Milano potrebbe sembrare davvero difficile.

Al pari di gettarsi nel mare di annunci senza un salvagente, senza occhio clinico e sopratutto senza conoscere le venti zone di Milano. 

Uno studente preferisce vivere nei paraggi della propria università, ma non tutte sono circoscritte in un’unica zona, fortunatamente.

Ci sono quartieri rinomati, conosciuti anche a chi è di fuori città, e altri invece con nomi meno blasonati ma ugualmente comodi e vicini, con prezzi più accessibili.

Bicocca

Questo quartiere è uno dei più esterni della città (i Milanesi Doc parlano addirittura di periferia) ma è anche il quartiere che ospita una delle più famose università lombarde, ovvero L’università Bicocca di Milano, composta da un enorme complesso di edifici (quasi sedici).

È un area tranquilla, ricca di servizi e ben collegata con il centro. Con la nuova metropolitana Lilla (M5), si è in Duomo in meno di quindici minuti! Decisamente una zona residenziale universitaria perfetta!

Porta Genova

Una delle zone preferite dagli studenti, trovandosi a pochi passi dal centro e da diversi atenei milanesi rinomati. quali la Cattolica, la IULM e l’università Bocconi. 

Perfettamente servita dalla linea verde, che collega l’intera città, e piena di stimoli grazie alla sua ricca vita culturale e notturna. I Navigli di Milano non vi dicono nulla?

Città Studi

La rinomata città studi, che dal nome profetico sembra offrire il perfetto ambiente che ricorda i campus dei college americani, in cui lo studente vive in questa bolla di studio, università e bar da caffè letterali… ed è esattamente così.

Nella zona del Politecnico di Milano e dell’università Statale, gli studenti che risiedono lì vivono l’essere fuori sede a 360°.

Bovisa

Anche questo quartiere è del Politecnico di Milano, ma della divisione artistica, non per nulla fu sede dei primi Cinema muti italiani, ma anche della grande industria meneghina.

Zona che fu riqualificata negli anni novanta e che oggi vanta ben due edifici del Politecnico di Milano. 

 

Tirando quindi a noi le somme: quali sono i quartieri più economici in cui cercare per il proprio anno scolastico?

 

Tra le sopracitate zone, Bicocca è la più economica, e bisogna entrare nell’ottica che qualsiasi zona di Milano è raggiungibile con tutti i mezzi a disposizione. La metropolitana disegna una perfetta rete della città, ma a volte sono più comodi i mezzi di superficie quali tram e pullman, che dispongono di corsie preferenziali nel traffico.

 

Basta poi avere una cartina delle zone sott’occhio o sottomano, evidenziare queste elencate, e semplicemente guardare quelle che la circondano. Non sarà di certo una fermata di metro in più a farci arrivare tardi alle lezioni, ma piuttosto le ore passate sui libri la sera prima.

 

Le linee metropolitane più comode per gli studenti sono ben tre su quattro totali. 

  • La Linea 2 vi porta alla Statale di Milano e al Politecnico (la sede centrale), così come all’Università IULM e all’Università Cattolica, la linea 3 invece è perfetta per chi frequenta la Bocconi, mentre la linea 5 ti porta direttamente all’università Bicocca di Milano, ed è poi linea di comodo per i cambi alle altre due.

 

Non bisogna farsi spaventare dal cambio di metropolitana, poiché non si esce in superficie, ma basta seguire le indicazioni al suolo e sui muri, e velocemente si è alla banchina giusta per prendere l’altra metropolitana (frequenza circa uno ogni minuto e mezzo). 

 

A quanto si aggirano i costi?

 

Milano è una città cara, e questo è risaputo. Gli affitti per una camera possono variare dalle 400 euro mensili alle 900 (spese condominiali e utenze spesso incluse).

 

Per i monolocali ci si può aggirare intorno alle 600 euro mensili fino alle 1200, ma tutto ciò ruota attorno alla zona in cui noi concentriamo la ricerca.

 

Che sia una stanza o un intero appartamento, la differenza di prezzo è nella zona. Non esistono quartieri poco serviti a Milano, quindi il campo di ricerca è ampio quanto lo è la città.

 

Stanze in affitto a Milano

Se si è alla ricerca si avrà notato che non c’è mancanza di offerta, ma il mare in cui si sguazza è oscuro e profondo.

 

Noi di Unimilano esistiamo per offrire la miglior selezione di appartamenti e camere per i nostri studenti universitari. A te che se lì che continui a scrivere “affitti camere Milano” “affitti stanze a Milano” o simili, e ti ritrovi sempre gli stessi annunci con le stesse foto, UniMilano è qui per darti una mano!

Perché conviene affittare a studenti universitari?

Studenti universitari, perché affittare a loro?

In una città universitaria come Milano è comune trovare costantemente studenti a caccia di alloggi per il loro anno scolastico.

Chi come fuori sede o chi per semplice comodità, sono sempre alla ricerca di  camere o appartamenti in cui poter soggiornare il tempo necessario fra studio, lezioni e, perché no, anche un po’ di movida meneghina.

Per questo lo Stato ha deciso di fornire vantaggi sia per il locatore che per il conduttore, disciplinando il contratto in maniera tale che sia favorevole in entrambi i casi. 

Quindi quale contratto bisogna usare? Quali sono le tassazioni? E soprattutto perché conviene?

Contratto di affitto per Studenti: Come funziona?

Si tratta di un contratto di natura transitoria dove il locatore (il proprietario) permette a uno o più conduttori (i nostri studenti universitari) di alloggiare nella sua abitazione.

N.B. Il Conduttore sarà sì lo studente ma il contratto può essere firmato anche da uno o entrambi i genitori, in modo da avere maggiori garanzie.

Quali sono i requisiti?

  • lo studente dovrà avere la residenza in un comune diverso rispetto a quello in cui si prende in locazione un immobile (i dettagli devono essere inseriti all’interno del contratto);
  • il comune dove è ubicato l’immobile deve coincidere con quello in cui è presente l’università a cui lo studente è iscritto o lo studente dovrà risiedere in uno dei comuni limitrofi.

All’interno del contratto sarà necessario che siano presenti i seguenti elementi:

  • le generalità del locatore e del/dei conduttori;
  • l’ubicazione dell’immobile;
  • l’importo del canone;
  • la durata del contratto;
  • come verrà effettuato il pagamento del canone;

E ora la fatidica domanda… perché conviene?

Il contratto stipulato è quello di affitto transitorio a canone concordato che permette di accedere a delle agevolazioni fiscali e avvalersi della cedolare secca con aliquota al 10%.

Per il proprietario gli altri vantaggi sono:

  • il reddito imponibile che è ridotto del 30%;
  • l’aliquota IMU che è ridotta del 75%.

Per gli studenti fuori sede poi è possibile accedere a delle agevolazioni fiscali. 

Per quanto riguarda la durata, il contratto di affitto di questo tipo permette di vincolare l’immobile per periodi minori, mentre lo studente si vincola solo per il periodo di studio.

Tasse e regole per il contratto di locazione per studenti

Il canone di locazione sarà stabilito in base a dei criteri come la collocazione geografica dell’immobile, la durata del contratto d’affitto e altre potenziali clausole  quali arredo, classe energetica, ecc…

Il pagamento del canone di locazione può avvenire in contanti o in qualsiasi modo le parti preferiscano.

La ripartizione delle spese segue il principio dell’affitto ordinario. Il conduttore dovrà sostenere le spese di carattere ordinario (utenze, manutenzione ordinaria), mentre il locatore dovrà sostenere tutte quelle spese che hanno carattere straordinario come il rifacimento di impianti o di parti dell’abitazione. 

Le parti possono accordarsi anche a livello contrattuale su come procedere alla suddivisione delle spese.

Registrazione del contratto di affitto per studenti universitari

contratti di locazione di durata superiore a 30 giorni devono essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate. Il contratto deve essere redatto tramite un modello previsto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

A partire dalla stipula del contratto, il proprietario dell’abitazione avrà 30 giorni per registrare il contratto e sarà necessario:

  • essere in possesso di due copie del contratto;
  • sostenere il pagamento di una marca da bollo con importo pari a 16€ per ogni 4 pagine del contratto;
  • effettuare il pagamento dell’imposta di registro con aliquota pari al 2% del canone di locazione annuo.

Durata del contratto e sublocazione

Lo studente universitario non ha di certo bisogno di soggiornare per un così lungo periodo, e il contratto può essere rinnovato di anno in anno, a discrezione del proprietario. 

Può avere durata minima di sei mesi e durare fino ad un massimo di 3 anni (tempistiche previste dalla legge).

Il locatore può stipulare un contratto che tenga conto di queste due durate.

Se il proprietario dell’abitazione decidesse di stabilire una clausola per allungare o diminuire le durate rispetto a quanto stabilito per legge, il contratto sarebbe considerato nullo.

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Deposito cauzionale d’affitto: come e perché serve

Il deposito cauzionale d’affitto è una somma di denaro che viene richiesta dal locatore al momento della stipula del contratto di affitto, come tutela da eventuali inadempimenti del conduttore.

Perché richiedere il deposito cauzionale agli ospiti

La motivazione è semplice: come detto sopra, il deposito serve come forma di garanzia per il proprietario e come cuscinetto economico per il conduttore.

Se da un lato il locatore può tirare sospiri di sollievo nel caso il proprio conduttore incappi in problematiche economiche; così l’affittuario, avendo in precedenza versato il deposito cauzionale, ha un paracadute.

Nel caso in cui ci siano ulteriori spese da sostenere inerenti all’appartamento o alla camera, quali imbiancatura o danni, il locatore può trattenere una parte o l’intero importo della cauzione a fronte delle spese in questione.

Se, nel nostro caso, la camera è consegnata imbiancata e in una condizione ottimale, la stessa deve essere restituita nella pari situazione, in caso contrario una somma verrà trattenuta.

Come funziona il rimborso della cauzione?

Anche questo è presto detto!
Elaboriamo il rimborso del deposito cauzionale circa 15/20 giorni lavorativi da conteggiare a partire dal primo giorno utile dopo la chiusura del contratto. 
Si tratta di un dovere da parte di ogni proprietario e un eventuale ritardo comporterà sicuramente un riscontro negativo sia sulle piattaforma social che a livello di passaparola.
 
Trattenere il deposito cauzionale senza giusta causa è un illecito, ed è punibile legislalmente. 

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